Miglierina, piccolo borgo dell’entroterra catanzarese, sembra avere le idee chiare sul tema dell’autonomia energetica.
Piccolo è bello, ma in questo caso piccolo è anche sostenibile. Il piccolo centro del catanzarese, facente parte della rete di Borghi autentici, da tempo è impegnato ad uno sviluppo di pratiche di turismo ecosostenibile, diventando nel tempo una “Comunità ospitale” con il suo albergo diffuso e puntando con forza ad un recupero storico e culturale delle proprie tradizioni.
Oggi Miglierina invece balza agli onori della cronaca per un suo virtuosismo in campo energetico affermandosi come la prima “Comunità energetica” in Regione Calabria. A spiegarne bene le modalità attuative è il Sindaco Pietro Hiram Guzzi in una video intervista alla testata giornalistica LaC news 24.
Una volta si diceva che il lievito madre in una ruga, in una via era di tutti e si condivideva. Adesso passiamo dalla condivisione del lievito madre alla condivisione dell’energia
Con questo parallelismo il Sindaco Guzzi ha voluto simpaticamente e con parole alla portata di tutti esplicare un concetto, quello di Comunità energetica, non ancora esploso concettualmente. In questa intervista ha voluto ribadire come «Per noi comunità energetica significa inserirsi nel solco di quello che è anche il nostro manifesto ideologico e politico dei borghi autentici d’Italia». «Ossia valorizzare al massimo le risorse del territorio e per la Calabria il sole rappresenta una grande risorsa. Nelle comunità energetiche si parte dal basso, dalla condivisione. In questo caso, più cittadini con l’aiuto dell’amministrazione pubblica, che sostiene parte degli investimenti iniziali, decidono di collegarsi allo stesso sistema di produzione, pannelli fotovoltaici, e di condividerla»
Il Comune di Miglierina ha avviato il progetto ben prima che la transizione ecologica divenisse uno degli obiettivi inseriti nel piano nazionale di ripresa e resilienza e finanziato con appositi fondi. Ha già effettuato infatti un primo investimento, l’acquisto di un pannello fotovoltaico, che produce 10 kilowattora di energia elettrica e che ha reso del tutto autosufficienti gli edifici della scuola primaria e secondaria ed altri investimenti sono in cantiere. Un esempio virtuoso, insomma, che parte dal Mezzogiorno e che l’Associazione I Sud del Mondo promuove come best practice per uno sviluppo sostenibile per il Sistema Paese.